
L’etichetta ed il processo di tracciabilità delle piante
Identificazione della pianta, ricostruzione della provenienza e tracciabilità dei movimenti: sono processi fondamentali nell’ambito del mantenimento della sanità delle specie vegetali che produciamo.
L’applicazione pratica del Regolamento UE 2016/2031 ha visto l’introduzione del concetto di passaporto delle piante, un documento di identità utile a ricostruire le origini di ogni vegetale.
Noi, iniziamo a prenderci cura della qualità delle piante fin dalla sua origine, scegliendo materiale di riproduzione, ai sensi del Dlgs 386/03, di Identità e Qualità garantite, che si adatta alle condizioni dell’ambiente in cui verrà utilizzato.
La sua provenienza da fonti di sementi autorizzate è debitamente accreditata da un certificato di modello
L’attività vivaistica forestale, in particolare per quanto concerne l’attività di commercializzazione dei materiali forestali di moltiplicazione (semi, piante, talee e parti di piante) è stata oggetto di apposito provvedimento comunitario ed è disciplinata nel territorio nazionale dal D.Lgs. 10 novembre 2003, n.386 “Attuazione della direttiva 1999/105/CE relativa alla commercializzazione dei materiali forestali di moltiplicazione”. Il D.Lgs n.386/2003 ha abrogato la Legge 22 maggio 1973, n.269, riguardante la produzione e commercio delle sementi e delle piante da rimboschimento ed ha introdotto nuove norme relative ai requisiti dei materiali forestali di base, (che vengono identificati in quattro categorie commerciali: “Identificati alla fonte”, “Selezionati”, “Qualificati” e “Controllati”), alla licenza per la produzione, ai certificati di provenienza, alle modalità di movimentazione ed identificazione dei materiali di moltiplicazione, ai requisiti per la commercializzazione, al registro dei materiali di base e ai controlli.
I principi della normativa sono strettamente legati alla necessità di istituire un sistema di controllo in grado di garantire la tracciabilità, dalla sua provenienza alla coltivazione in vivaio fino all’impiego finale, del materiale di propagazione, che abbia caratteristiche di qualità fenotipica e genetica elevata, in grado di assicurare la rapidità dello sviluppo, lo stato fitosanitario e la qualità delle stazioni di impianto.
Viene inoltre assegnato un lotto di gestione che consente il monitoraggio dei processi e un controllo intensivo.